La gestione attiva e responsabile delle foreste è la strada per coniugare tutela della natura e della biodiversità con l’esigenza di conservare del paesaggio e di assicurare il benessere delle persone.
In un territorio complesso come quello del Monte Pisano, caratterizzato da un soprassuolo forestale che non genera valore economico per i proprietari e/o gestori, con conseguente inevitabile e progressivo abbandono dei boschi, e da una parcellizzazione della proprietà che ostacola un approccio gestionale comprensoriale, è necessario pensare a risposte originali che trasformino criticità in opportunità.
Nuove sfide hanno bisogno di soluzioni innovative
In questa ottica il gruppo di Lavoro della Comunità del Bosco del Monte Pisano, ha elaborato una proposta innovativa, volta non solo a conciliare visione comprensoriale valorizzazione della multifunzionalità del bosco, e consapevolezza da parte della collettività del valore in termini di benessere e di indotto generato dalla gestione attiva forestale.
Considerata la complessità della nostra area ,dove possiamo riscontrare grandi differenze tra vegetazione , suolo e altre caratteristiche a poche centinaia di metri di distanza, abbiamo ritenuto importante integrare una prospettiva storica ed etnografica nella definizione delle vocazioni delle varie proprietà , considerando che i saperi locali e le proiezioni dei proprietari giocano un ruolo centrale nella definizione di un percorso che deve avere orizzonti temporali di decenni. (vedi sotto Multifunzionalità dei Boschi)
In un’ottica comprensoriale e non parcellizzata, il bosco viene gestito nel suo insieme senza le barriere imposte dalla frammentazione della proprietà, seppur anche con protocolli operativi diversificati in funzione dei soprassuoli e delle loro specifiche condizioni.
Questa auspicabile impostazione, nel pieno rispetto dei diritti di proprietà, sgrava i piccoli proprietari dall’adottare individualmente misure gestionali, genera opportunità di lavoro e di reddito per le imprese e gli operatori del territorio, comporta il coinvolgimento di un’intera collettività.
La gestione forestale, tradizionalmente legata all’estrazione di materie prime e alla produzione di energia, nelle aree in cui il soprassuolo ha scarso se non nullo valore economico, deve essere integrata valorizzando la multifunzione di interesse collettivo del bosco, perché possa diventare sostenibile.
Multifunzionalità dei Boschi
La gestione forestale, tradizionalmente legata all’estrazione di materie prime e alla produzione di energia, nelle aree in cui il soprassuolo ha scarso se non nullo valore economico, deve essere integrata valorizzando la multifunzione di interesse collettivo del bosco, perché possa diventare sostenibile.
Con il termine multifunzionalità, già introdotto a metà del secolo scorso nella letteratura scientifica di settore (per non discendere fino ai nostri padri nobili quali, tra i molti, il Capo Seattle e al suo discorso all’Assemblea Tribale del 1854), si riconosce al bosco non solo il ruolo produttivo (già di per sé potenzialmente molto diversificato: legno, sughero, castagne, pinoli, tartufi, funghi, piante aromatiche, frutti del sottobosco, ecc.), ma anche la funzione di protezione del suolo, di assorbimento e regimazione delle acque meteoriche, di fissazione del carbonio, di tutela e salvaguardia della biodiversità (floristica e faunistica) e del paesaggio; un insieme di benefici che il bosco assicura alla collettività, oltre a quelli relativi alla salute umana e alle attività ricreative e turistiche (si veda anche “Strategia Forestale dell’Unione Europea” Com. n° 657 del 20.09.2013”).
Tra le multifunzionalità dei boschi del Monte Pisano, è importante fare riferimento ad altri tre aspetti fondamentali e strettamente connessi tra loro:
- valorizzazione del patrimonio immateriale di saperi tradizionali e locali,
- didattica,
- ricerca,
La raccolta e valorizzazione del patrimonio immateriale – costituito dalla storia, dalle fonti orali, dai saperi tradizionali e locali – è una risorsa importante per valorizzare percorsi e turismo, ma non solo. I saperi locali e tradizionali, si sono spesso dimostrati vitale serbatoio di soluzioni a tecnologia appropriata e innovazione per il futuro, oltre ad essere di grande aiuto nell’adattare e calibrare interventi e azioni alla complessità dei fattori locali. La funzione didattica deve essere intesa nel senso più ampio del termine: didattica per le scuole; percorsi per la dimostrazione e promozione di strategie per la gestione sostenibile; laboratorio a cielo aperto di ricerca sulla complessità delle interazioni ecosistemiche e delle dinamiche dell’antropocene, come numerosi studi interdisciplinari nazionali e internazionale svolti proprio sul Monte Pisano stanno dimostrando.